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Come si cura l'unghia incarnita: il metodo del Dott. Boffi

 

Cos'è l’unghia incarnita (o onicocriptosi)?

L’unghia incarnita (o “onicocriptosi” in termine medico) è determinata dalla penetrazione dell’unghia, o più esattamente delle sue porzioni antero-laterali, all’interno della cute che la circonda.

È un’affezione alquanto comune e molto fastidiosa e dolorosa, che nei casi più gravi può essere anche molto invalidante. Sono interessate prevalentemente le dita dei piedi e soprattutto l'alluce, mentre è rara in quelle delle mani.

 

Le cause dell'unghia incarnita

L'unghia incarnita è dovuta quasi sempre ad un taglio dell’unghia errato, un taglio cioè effettuato troppo in profondità degli angoli esterni dell’unghia, con conseguente formazione di “spicule” o speroni ungueali

che, anche a causa della pressione esercitata dalle scarpe (e questo è il principale motivo della prevalenza di tale affezione nelle unghie dei piedi, e particolarmente nell’alluce), finiscono per determinare un vero e proprio decubito con penetrazione dell’unghia nel canale cutaneo a lato, provocando quindi un’infiammazione e un’infezione locale, con conseguente formazione di un “granuloma piogenico” (=generatore di pus), il quale – a causa del permanere di una “spina irritativa” (la porzione di unghia incarnita) - non tende mai alla guarigione, potendo invece raggiungere dimensioni anche notevoli.

Inoltre i granulomi, a lungo andare, corrodono e distruggono letteralmente l'unghia, rendendo la porzione incarnita estremamente fragile e soggetta a rompersi e addirittura a sbriciolarsi, per cui il margine ungueale incarnito si spezzetta assumendo un aspetto seghettato, e ciò induce la formazione di ulteriore tessuto granulomatoso.

Anche i traumi, provocando la rottura dell’unghia, possono essere all’origine della patologia. Ovviamente anche particolarità anatomiche (unghie molto convesse o alluci troppo “carnosi”) possono facilitare l’insorgenza dell’incarnimento. (Figg. 1 e 2)

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La prevenzione

Da quanto sopra detto si può dedurre che, nella prevenzione dell’unghia incarnita, è essenziale un corretto taglio dell’unghia, che va tagliata diritta e non va arrotondata eccessivamente agli angoli, che devono invece risultare sempre lievemente sporgenti, in maniera tale da non avere ostacoli durante la loro crescita. È inoltre opportuno usare scarpe morbide e comode, che non tocchino in punta o stringano ai lati.

A tale proposito è opportuno richiamare l’attenzione sulle “sneackers”, le scarpe da ginnastica molto amate dai giovani: in apparenza esse sono veramente “morbide e comode”, ma questa loro morbidezza e comodità è dovuta soprattutto alla loro imbottitura in gomma-piuma. La gomma-piuma ha tuttavia due caratteristiche negative: innanzitutto è poco traspirante, e facilita pertanto la macerazione cutanea dei piedi e in particolare delle dita; inoltre, essendo elastica, esercita una leggera ma costante pressione sulle dita del piede. Queste due caratteristiche purtroppo favoriscono l’incarnimento delle unghie.

 

La cura

La cura delle unghie incarnite viene spesso affidata al podologo, il quale però molto sovente si limita a tagliare ancor più l’angolo incarnito, peggiorando così la situazione. Il trattamento corretto dell’unghia incarnita è invece da considerarsi di stretta competenza medica, e in particolare di un Medico Specialista in Chirurgia, e prevede varie opzioni.

La più semplice è l’onicectomia parziale, consistente nella rimozione della sola parte incarnita dell’unghia; tale intervento però, riproducendo quasi inevitabilmente lo sperone ungueale più in prossimità della base dell’unghia, è raramente risolutiva. L’onicectomia semplice totale, vale a dire l’asportazione dell’intera lamina ungueale con il mantenimento della sola matrice, anche se sembra risolvere apparentemente la patologia, ha però un’elevata percentuale di recidive al momento della ricrescita dell’unghia. L’onicectomia radicale (cioè la rimozione di unghia e matrice), risolve, sì, definitivamente il problema, ma al costo di una menomazione funzionale ed estetica permanente e definitiva francamente inaccettabile, soprattutto in un soggetto giovane, in quanto comporta la distruzione totale della matrice dell’unghia che quindi non ricrescerà più, e pertanto dovrebbe essere riservata esclusivamente ai casi estremi. Una menomazione estetica ugualmente permanente, anche se di minore gravità, (ma con riduzione, a volte marcata, della larghezza dell’unghia) è determinata anche dall’onicectomia radicale parziale (o laterale), che prevede la distruzione della o delle porzioni più laterali della matrice, corrispondenti alle parti incarnite. Una variante di questa tecnica (purtroppo ultimamente molto in auge…), è il trattamento della matrice con acido fenolico (la cosiddetta “fenolizzazione”) o con il bisturi-laser.
Vi sono poi alcune tecniche usate soprattutto dai podologi (come l’applicazione di “mollette” sulla superficie dell’unghia), la cui efficacia è praticamente nulla, e su cui pertanto non ci soffermeremo ulteriormente.

Già da diversi anni noi abbiamo ideato, studiato e messo a punto una tecnica originale che elimina i problemi, le limitazioni e gli inconvenienti delle metodiche fin qui esposte, e, anche alla luce dei risultati ottenuti in oltre 30 anni di esperienza, siamo in grado di dire che risolve definitivamente questo fastidiosissimo problema in modo semplice, rapido e duraturo.

 

L'Onicoplastica con tutore.

Questo il nome dato alla tecnica da noi ideata, che ha il notevole e duplice vantaggio di permettere la perfetta conservazione dell’unghia e di consentire, al contempo, una guarigione realmente definitiva.

Tale tecnica prevede, dopo l’asportazione degli eventuali “granulomi”, l’inserimento di un tutore in materiale plastico, morbido e anallergico, sul bordo laterale dell’unghia; questo tutore, facendo da guida all’unghia stessa, e al contempo separandola dalla cute circostante, ne impedisce in pratica l’incarnimento consentendone invece la normale crescita.

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L’intervento – che permette di ottenere anche un ottimo risultato estetico finale – è semplice e rapido, viene eseguito in anestesia locale, e consente di riprendere rapidamente, anche se gradualmente, l’attività, dopo un iniziale periodo di riposo di circa 3-4 giorni.

Dopo l’intervento, per i successivi 15-20 giorni, il paziente deve sottoporsi a periodiche medicazioni (in genere due volte a settimana), fintanto che la parte non si sarà rimarginata.

A questo punto la medicazione può essere rimossa e il paziente viene istruito su come togliere e riposizionare autonomamente il tutore per la pulizia quotidiana. Il tutore va poi mantenuto in sede finché l’angolo non è completamente uscito all’esterno.

Abbiamo trattato con questa tecnica ormai più di 2000 pazienti, con un’età compresa fra i 4 e i 78 anni, ottenendo una percentuale di successo che sfiora il 98%. Da sottolineare però che, per il successo del trattamento, è fondamentale che il paziente segua attentamente le indicazioni fornitegli - del resto di semplice e facile esecuzione - e che torni per i periodici controlli (di solito una volta al mese) fino alla guarigione definitiva.

 

Dott. Ferruccio Boffi

Responsabile del Centro di Chirurgia dell'Unghia – Roma

 

 

 

Il Centro di chirurgia dell'unghia: un servizio sanitario completo per il tuo benessere ungueale.

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Oltre al trattamento d'avanguardia della patologia dell'unghia incarnita, il Centro di chirurgia dell'unghia del Dott. Ferruccio Boffi tratta le altre patologie dell'area ungueale. Ad esempio vengono trattati i casi di onicomicosi, una patologia fungina del tessuto sottostante l'unghia che in taluni casi può essere molto persistente e degenerare in forme estremamamente lunghe da risolvere.

Vengono trattate, in generale, anche le seguenti patologie correlate all'unghia:

- Cisti e tumori benigni

- Tumori glomici

- Unghia a cartouche

e come già descritto

- Onicomicosi

Per maggiori approfondimenti sulle patologie elencate è anche possibile visitare il sito chirurgiaunghia.net

 

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